Con una ordinanza estremamente articolata, il Tar Puglia ha sospeso l’ordinanza balneare proprio nella parte in cui ha imposto ai bar degli stabilimenti l’utilizzo di piatti, bicchieri e posate in materiali compostabili. Come riportato da alcuni quotidiani locali, il Tar ha sospeso quello che la Regione aveva presentato come provvedimento assolutamente innovativo, “il primo stop alla plastica del genere in Italia“, accogliendo la richiesta cautelare di alcune associazioni (Confida, Assobibe, Mineralacqua, Italgrob e Spinel Cafe) di produttori e distributori di bevande e prodotti da bar.
Secondo i giudici amministrativi la Regione Puglia ha, di fatto, anticipato con la propria ordinanza l’entrata in vigore di una Direttiva comunitaria entrata in vigore lo scorso giugno, la quale ha però, come termine di recepimento per gli Stati membri, il 3 luglio 2021. Il Tribunale Amministrativo ha infatti scritto a tal proposito: “La Direttiva europea necessita di misure di recepimento perché incide sulla tutela della concorrenza, nella parte in cui la disciplina impone le restrizioni al mercato dei prodotti monouso“.
Nella sentenza si legge: “Nella situazione attuale si è in attesa di misure di attuazione della direttiva, le quali oltretutto impongono una serie complessa di scelte di politica ambientale e di carattere tecnico (in parte affidate alla stessa Unione europea), tanto che, ad esempio, non sembra neppure completamente delineata la stessa definizione di “prodotto di plastica monouso“.
E inoltre “non può predicarsi alcun effetto diretto della direttiva sia perché non possiede le caratteristiche per ritenerla self-executing (secondo la pacifica giurisprudenza della Corte di giustizia, in questo caso, la norma dovrebbe essere chiara, precisa e suscettibile di applicazione immediata, dunque non condizionata da un provvedimento formale dell’autorità nazionale) sia perché tale effetto consegue solitamente all’inadempienza dello Stato membro”.
Con una sentenza analoga (23 luglio 2019, n. 1063), TAR Puglia aveva già annullato un’ordinanza sindacale che imponeva di utilizzare nei distributori automatici di cibi e bevande esclusivamente bicchieri, posate, mescolatori in materiale biodegradabile e compostabile certificato.