La Commissione Europea (CE) ha recentemente imposto l’obbligo in conformità della Direttiva SUP, ed entrato in vigore il 3 luglio 2024, per le bottiglie e i contenitori in PET con una capacità superiore ai 3 litri di essere fornite di tappi che rimangono attaccati al contenitore per tutta la durata di utilizzo del prodotto.
Secondo le statistiche disponibili nella Direttiva SUP, i tappi in plastica sono fra gli articoli monouso trovati più frequentemente sulle spiagge europee. Tuttavia, la ricerca condotta da Legambiente “Beach litter 2024” in Italia mostra che dal 2019 i tappi di plastica rinvenuti sulle spiagge sono diminuiti del 70%.
Sebbene la norma dovrebbe aiutare a ridurre la dispersione di tappi nell’ambiente, crea il paradosso di dover utilizzare più plastica per produrre le nuove bottiglie e i tassi attaccati alle bottiglie poiché il valore della forza di resistenza minima del tappo è stata aumentata a 25 Newton. Di conseguenza, questo aumenterà l’utilizzo della plastica fino al 10% in alcuni casi.
Alcune fonti hanno condiviso preoccupazioni circa l’introduzione di questa legge poiché potrebbe causare disagi iniziali per via dell’aumento dell’uso della plastica, che avrà un impatto sulla catena di approvvigionamento in un momento in cui la disponibilità di PET in Italia è limitata a causa del flusso di importazione ridotto derivante dai tassi di nolo in aumento e dalla crisi logistica.
Nel contesto attuale, in cui la sostenibilità è l’oggetto di diverse discussioni, ci sono diverse misure che sono state prese per cercare di limitare i rifiuti in plastica. A questo proposito, l’Agenda 2030 dell’ONU si impegna a promuovere l’economia circolare con l’obiettivo di dotale le bottiglie di in PET del 25% di plastica riciclata entro il 2024, per poi aumentare questa cifra al 30% entro il 2030.