“Test condotti dall’associazione europea dei riciclatori di materie plastiche evidenziano problemi soprattutto con i rifiuti provenienti dal Sud Europa.”
Non è nuova per il Consorzio C.A.R.P.I. la dichiarazione fatta da Plastics Recyclers Europe (PRE) sulla questione delle bioplastiche, che vengono spesso trovate nei flussi di materiale post-consumo da riciclare. Su tale questione, il Consorzio aveva allarmato le autorità competenti sulle varie problematiche che avrebbe potuto causare la bioplastica, qualora fosse finita nei flussi di materiale avviato al riciclo.
Pertanto, ci sembra corretto riportare l’allarme lanciato dall’articolo di PRE.
“Piccole quantità di polimeri degradabili, come le bioplastiche, presenti nei flussi di materiali riciclati post-consumo, possono avere un impatto negativo anche grave sul riutilizzo delle materie plastiche, soprattutto in applicazioni sensibili come i film.
A lanciare l’allarme è Plastics Recyclers Europe (PRE), la federazione che rappresenta più di 100 riciclatori di plastica in Europa, che ha condotto test di filmatura utilizzando mille tonnellate rifiuti plastici di diversa provenienza, acquistati nel Nord e Sud Europa. Secondo l’associazione, infatti, c’è una notevole differenza tra le materie prime seconde provenienti dal Sud Europa, contenenti quote significative di biopolimeri e quelle acquistate nei paesi nordici, sostanzialmente non affette dal problema.
I test – spiega PRE – sono stati condotti su un impianto industriale ricavando prima plastica riciclata da rifiuti post-consumo, poi convertiti in un film spesso 50 micron i quali però, con il riciclato proveniente dai paesi del Sud Europa, si sono rivelati difettosi, con punti neri e fori. Per valutare le cause di tali imperfezioni e rotture, sono state condotte analisi agli infrarossi, analisi termiche e gascromatografia con spettrometro di massa, dalle quali sarebbe emersa la responsabilità delle sostanze impiegate nella produzione di materie plastiche degradabili, quali amido, PLA e PBAT. Questi difetti vanno ad incidere negativamente sull’impatto estetico di tutti i prodotti ottenuti con materiale riciclato contenente biopolimeri con questa origine.”
In base ai risultati della ricerca, PRE cerca una soluzione al problema proponendo una separazione dei flussi d