Venerdì 17 novembre il Consiglio dell’Unione europea ed il Parlamento UE hanno raggiunto un accordo politico provvisorio per revisionare il regolamento sulle spedizioni transfrontaliere di rifiuti.
La revisione del regolamento mira a ridurre l’esportazione di rifiuti problematici al di fuori dell’UE, ad aggiornare le procedure di spedizione per riflettere gli obiettivi dell’economia circolare e a migliorarne l’applicazione. L’accordo provvisorio raggiunto tra il Consiglio dell’Unione Europea ed il Parlamento UE sulla revisione del regolamento sulle spedizioni transfrontaliere di rifiuti introduce delle restrizioni più rigide per l’esportazione di rifiuti di plastica verso Paesi terzi.
Il documento vieta l’esportazione di rifiuti plastici non pericolosi (B3011) verso Paesi non OCSE, tuttavia dà comunque la possibilità ai Paesi non OCSE di presentare, non prima di cinque anni dall’entrata in vigore del regolamento, una richiesta alla Commissione che indichi la loro disponibilità a importare rifiuti di plastica dell’UE, garantendo però che vengano rispettati standard elevati di gestione dei rifiuti. La Commissione potrà adottare un atto delegato per revocare il divieto per questi Paesi se la valutazione da parte della stessa Commissione sarà positiva.
Per i Paesi appartenenti all’OCSE, il testo consente l’esportazione di rifiuti plastici non pericolosi, subordinatamente alla procedura di notifica “PIC”. Il testo invita, tuttavia, la Commissione a monitorare rigorosamente l’esportazione di rifiuti di plastica verso i Paesi OCSE per assicurarsi che tale esportazione non abbia un impatto significativo sull’ambiente o sulla salute umana e che i rifiuti importati dall’UE siano gestiti adeguatamente in questi Paesi.
L’accordo provvisorio dovrà ora essere sottoposto ai rappresentanti degli Stati membri in seno al Consiglio UE alla commissione ambiente del Parlamento per l’approvazione. Se approvato, il testo dovrà essere adottato formalmente da entrambe le istituzioni, dopo una revisione giuridico-linguistica, prima di poter essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE ed entrare in vigore.