È un fatto ben noto per gli addetti ai lavori che l’Italia sia un leader europeo ed internazionale nel riciclo dei rifiuti di imballaggio: nel 2022 il nostro Paese è riuscita a riciclare il 72% dell’immesso a consumo. Non è però sempre facile quantificare in termini economici ed ambientali i benefici che la filiera del riciclo degli imballaggi riesce a garantire all’economia nazionale.
L’ultimo report integrato di sostenibilità di CONAI è sicuramente molto utile a svolgere quest’operazione, riuscendo a riassumere in pochi numeri essenziali il lavoro di molte filiere. Secondo i calcoli effettuati dal Consorzio Nazionale Imballaggi, l’Italia ha riciclato 10,4 milioni di tonnellate di rifiuti di imballaggio su 14,5 milioni di tonnellate di imballaggio immessi sul mercato, generando un valore economico di oltre 3 miliardi di euro, risparmiando così anche il consumo di oltre 56 TWh di energia primaria e di quasi 12 milioni di tonnellate di materie prime che non sono state quindi utilizzate. Inoltre, in questo modo, l’attività di questa filiera fondamentale per l’economia italiana ha anche permesso di evitare l’emissione di oltre 10 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti, contribuendo così anche allo sforzo nazionale per ridurre il riscaldamento globale.
Infine, per quanto riguarda il riciclo degli imballaggi in plastica, i dati forniti dal report CONAI sono incoraggianti: nonostante le difficoltà del settore e nonostante un aumento dell’1,7% dell’immesso al consumo per questa tipologia di imballaggi, nel 2022 il riciclo degli imballaggi in plastica è aumentato del 4% rispetto all’anno precedente, arrivando così ad un tasso di riciclo degli imballaggi in plastica del 49%, solo ad un punto percentuale dal raggiungimento degli obiettivi europei al 2025.