I problemi dell’economia italiana sono ben noti e non importa se si tratta di evasione, tasse, pensioni, disoccupazione femminile o degli ostacoli della burocrazia, l’impressione è che non si riesca mai a risolvere nulla. Ciò nonostante, un recente studio pubblicato dalla CGIA di Mestre ha segnalato un dato che pochi, forse, avevano notato.
Se si prendono in considerazione le principali economie europee, quindi Germania, Francia, Italia e Spagna, dal 2019 ad oggi, l’economia italiana è quella che ha performato meglio dal punto di vista del Prodotto Interno Lordo (PIL), registrando un +3%, contro il +2,3% spagnolo, il +1,8% francese ed il +0,7% tedesco. A fare da traino sono stati soprattutto i settori del turismo e la manifattura, oltre all’aumento dei consumi delle famiglie, degli investimenti e delle esportazioni. Un risultato sorprendente, soprattutto se si pensa che nel giro di 3 anni si sono susseguiti una pandemia mondiale, lo scoppio di una guerra alle porte dell’UE, l’aumento dei costi di gas e luce e la crescita vertiginosa dell’inflazione.
Se si sposta lo sguardo dal livello nazionale a quello regionale, tra il 2019 ed il 2023 sono stati il PIL della Lombardia (+5,3%) e dell’Emilia Romagna (+4,9%) a performare meglio, seguiti poi dalla Puglia (+3,9%), dal Friuli Venezia Giulia (+3,5%) e dal Trentino Alto Adige (+3,4%).