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La riflessione ad alta voce degli imprenditori del C.A.R.P.I. sul 2024

Posted on 2 anni fa

Un anno pieno di avvenimenti e maggiori preoccupazioni per gli imprenditori

Ogni imprenditore, per sopravvivere in un mercato sempre più competitivo e per garantire i posti di lavoro ai propri dipendenti, deve pianificare quotidianamente le attività aziendali al meglio per ridurre al minimo i rischi e le incertezze, cosciente però che la realtà rappresenta sempre un’incognita e che le variabili sono tante e prevederle tutte è semplicemente impossibile.

In questo periodo ci siamo confrontati con i nostri Consorziati per sondare le loro impressioni per l’anno che li attende. Un’occasione importante ed istruttiva, dove non sono ammessi i proclami o la poca conoscenza che altrove fa da padrona. Ma in questi momenti, è naturale che l’imprenditore divenga docente e ascoltarli significa assimilare il patrimonio di queste persone, che narrano la loro esperienza lontani dai riflettori delle fiere di settore e degli impegni istituzionali, esprimendo il proprio pensiero liberamente, dando spazio a preoccupazioni, delusioni, perplessità così come alle gioie e soddisfazioni. Da queste lectio magistralis sono emerse, da una parte, tanta voglia di fare e di investire, dall’altra, un sincero timore per il 2024 dovuto ai cambiamenti repentini, alcuni inaspettati ed altri imposti, che stanno avvenendo e che rischiano di destabilizzare un settore fondamentale dell’economia circolare come quello della filiera del riciclo.

D’altro canto l’anno in corso non è sicuramente iniziato nel migliore dei modi: l’Istat ha previsto che la crescita dell’economia italiana nel 2024 sarà solamente dello 0,7%, i tassi d’interesse sono ancora alti ed i consumi incerti, inoltre a tutto questo si è aggiunta la crisi della logistica causata dalle tensioni in corso sul Mar Rosso ed il conseguente rincaro delle materie prime provenienti dall’Asia che sarebbero dovute arrivare in Europa attraverso il Canale di Suez.

Oltre a tutto questo, bisogna poi tenere a mente le numerose proposte legislative in dirittura d’arrivo nei prossimi mesi.

Partiamo dall’Europa.

A breve dovrebbe venire approvato definitivamente il nuovo regolamento sulle spedizioni transfrontaliere dei rifiuti che creerà non poche difficoltà a tutte le aziende che si occupano di raccolta e riciclo dei rifiuti, soprattutto quelle che trattano i rifiuti in plastica, viste le nuove condizioni molto restrittive e penalizzanti che vengono imposte per l’export.

Sempre sul versante Ue, la presidenza belga del Consiglio dell’Unione Europea cercherà sicuramente di portare avanti il più possibile il regolamento sugli imballaggi ed i rifiuti d’imballaggio prima delle Elezioni del 6-9 giugno. Questa proposta, ampiamente criticata dall’Italia e da numerose associazioni di settore europee, rischia di snaturare un sistema come quello italiano che tuttora è al primo posto tra gli Stati più popolosi europei per il tasso complessivo di riciclo degli imballaggi.

Novità anche in Italia.

Il RENTRI, il nuovo sistema informatico di tracciabilità di rifiuti, dovrebbe iniziare a raccogliere le prime iscrizioni già alla fine del 2024, anche se continua ad essere poco chiaro il suo funzionamento, e l’opinione molto diffusa tra le aziende e gli addetti ai lavori è che si  tratterà di un nuovo buco nell’acqua come accaduto per il defunto Sistri.

Anche quest’anno verrà modificato quel puzzle chiamato Testo Unico Ambientale. Alla fine del 2023 è stata infatti nominata una Commissione di esperti per  lavorare alla revisione del Testo Unico Ambientale, ma per farlo le è stato dato appena un mese per “elaborare uno schema di legge delega per il riassetto e la codificazione delle normative vigenti in materia ambientale, onde raccoglierle in un unico testo normativo coerente” con l’inserimento della tutela dell’ambiente nella Costituzione italiana e appena un anno per elaborare lo schema di uno o più decreti legislativi attuativi dei principi e criteri direttivi della legge delega. Speriamo bene…

Inoltre, l’ultima Legge di Bilancio ha prorogato per l’ennesima volta l’applicazione della tassa sul consumo dei manufatti con singolo impiego in plastica (macsi), che sarebbe dovuta entrare in vigore il 1° gennaio scorso, ma che viene rinviata al 1° luglio 2024 senza sapere se si inizierà davvero ad applicarla da quest’estate o se si dovrà aspettare un altro rinvio a data da destinarsi. A questo punto rimane un’unica certezza sulla cosiddetta plastic tax italiana: che venga soppressa o che venga applicata, qualcuno dovrà per forza di cose mettere mano al portafoglio, facile che tocchi sempre ai soliti…

In aggiunta, il Contributo Ambientale Conai è tornato a crescere per alcune tipologie di imballaggi dopo due anni in cui i costi erano scesi: dal 1° aprile 2024, invece, il contributo medio per gli imballaggi in plastica passerà da 294 euro/tonnellata a 398 euro/tonnellata;

Infine, i costi dell’energia continuano ad essere elevati, anche se questa non è più una novità, ma ormai una costante dal 2021 ad oggi. La situazione attuale continua infatti ad essere onerosa sia per i cittadini che per le aziende (solamente 5 Stati europei pagano la benzina più degli italiani), ma anche paradossale: basti pensare che nel 2022, nel mezzo della crisi energetica l’Italia ha aumentato le importazioni di carbone, ma contemporaneamente sono cresciute anche le esportazioni di Combustile Solido Secondario prodotto in Italia che poteva essere usato da numerosi settori proprio in alternativa al carbone.

Sarà dunque difficile prevedere quali altre sfide ci presenterà il 2024 e ancora più complesso trovare delle risposte adeguate ma come ci hanno ripetuto alcuni dei nostri imprenditori…. “lo scopriremo solo vivendo”…come cantava Lucio Battisti.

Comunque arriveranno le cose belle l’importante è non arrendersi ma lavorare, crescere e vincere insieme, non c’è altra via, ed è ciò che ci rende, come Consorzio C.A.R.P.I, differenti per forza.

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