La Commissione europea ha lanciato una serie di iniziative per il sostegno alle piccole e medie imprese, le quali rappresentano il 99% delle aziende nell’economia dell’Ue e sono motori essenziali delle transizioni verde e digitale dell’Europa, ma allo stesso tempo continuano ad affrontare imprevedibilità e volatilità a causa di una serie di crisi avvenute negli ultimi anni: si tratta di una nuova proposta di Regolamento che, tra le varie iniziative, propone un limite massimo di pagamento di 30 giorni per il saldo delle fatture, così da combattere i ritardi di pagamento alle piccole e medie imprese che ne mettono a serio rischio la continuità di business; tale termine si applica sia alle transazioni tra imprese sia a quelle tra autorità pubbliche e imprese.
Ulteriori iniziative mirano a rafforzare l’accesso delle Pmi ai finanziamenti, a migliorare il contesto imprenditoriale e a sostenere la crescita delle PMI a media capitalizzazione; l’intenzione inoltre è quella di incrementare gli investimenti disponibili per le PMI fino a oltre 200 miliardi di euro nell’ambito dei vari programmi di finanziamento dell’Ue fino al 2027.
La nuova proposta di Regolamento Ue sulla lotta ai ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali abroga e sostituisce la Direttiva del 2011 sui ritardi di pagamento, che non è stata abbastanza efficace a causa delle molte deroghe che prevedeva: la nuova proposta mantiene il limite massimo di pagamento di 30 giorni, già prevista dalle norme in vigore, ma elimina le ambiguità (molte possibilità di deroghe fino a 120 giorni) e colma le lacune giuridiche dell’attuale direttiva; con le nuove norme, una deroga di 30 giorni al massimo sarà permessa solo in situazioni in cui sia “necessaria a causa della natura speciale del contratto”.
Questa nuova proposta garantisce inoltre il pagamento automatico degli interessi e delle compensazioni maturati in caso di ritardo e introduce nuove misure di esecuzione e di ricorso per tutelare le imprese dai cattivi pagatori.
Un’altra proposta, la direttiva sul sistema fiscale della sede centrale per le PMI, darà infine alle imprese che operano a livello transfrontaliero attraverso stabili organizzazioni la possibilità di interagire con una sola amministrazione fiscale, quella della sede centrale, invece di dover conformarsi a più sistemi fiscali.