L’ufficio studi dell’Associazione Artigiani e Piccole Imprese di Mestre ha stimato che l’aumento dei tassi di interesse deciso dalla BCE nella seconda parte dell’anno – a cui si aggiungerà da domani un nuovo aumento – comporterà, tra il 2022 ed il 2023, un aggravio degli oneri sui prestiti alle imprese di circa 15 miliardi di euro. Lombardia, Lazio, Emilia Romagna, Veneto e Piemonte saranno le regioni maggiormente colpite poiché ospitano quelle attività produttive che maggiormente si avvalgono dell’aiuto degli istituti di credito. Ovviamente, gli aumenti dei tassi di interesse avranno degli effetti negative anche in altri ambiti dell’economia e della vita di tutti i giorni, dalla capacità di spesa delle famiglie agli investimenti delle imprese. I nuovi aumenti dei tassi, quindi, potrebbero contribuire a frenare una crescita economica che l’anno prossimo in Italia dovrebbe attestarsi sullo 0,3/0,4 per cento.
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