Il Consorzio C.A.R.P.I. ha effettuato uno studio con il duplice obiettivo di quantificare approssimativamente da una parte l’equivalente economico/energetico dei Rifiuti Speciali in discarica negli anni dal 2005 al 2015, e dall’altra di mettere in luce il valore economico dei principali polimeri plastici a partire dal loro potere calorifico.
Per la realizzazione della ricerca sono stati raccolti dati annuali relativi ai RS prodotti in Italia, ai RS recuperati e smaltiti (con specificazione dei quantitativi per ogni attività di recupero e di smaltimento), e al numero di impianti di discarica presenti sul territorio italiano.
Per quanto riguarda la produzione di RS, l’analisi dei dati ha mostrato una situazione piuttosto altalenante, ma con un generale aumento da 107,53 mln. t nel 2005 a 132,43 mln. t nel 2015 (nello studio è stato presentato anche l’andamento specifico per alcune “attività generatrici del rifiuto” del codice CER, per il periodo 2009-2015). Positivi ed incoraggianti sono i dati riguardanti invece le quantità di RS avviate a recupero, le quali crescono da 61,5 mln. t nel 2005 a 101,9 mln. t nel 2015 ed in ulteriore crescita. In accordo con questa tendenza, le tonnellate di RS avviate a smaltimento invece scendono da 32,9 mln. t nel 2005 a 25,7 mln. t nel 2015, in accordo con la diminuzione delle quantità di RS in discarica e del numero di impianti di discarica.
Prendendo in considerazione il precedente dato annuale relativo ai RS in discarica, e per mezzo della definizione di uno schema di elaborazione, è stato possibile ricavare il loro equivalente energetico. Con l’utilizzo di conversioni e calcoli, e facendo riferimento ai dati annuali relativi ai prezzi del greggio e del cambio $/€, è stato possibile trasformare l’equivalente energetico di tali quantità in equivalente economico (ad esempio, per il solo anno 2005, il valore si aggira intorno agli 1,3 mld. $, ovvero 1,06 mld. €), ottenendo così una cifra approssimativa dello spreco e di quanto verrebbe risparmiato quindi recuperando e riciclando il rifiuto, evitando il ricorso allo smaltimento in discarica.
La parte finale dello studio pone invece un confronto tra alcuni polimeri plastici (PE, PP, PET) e alcuni tra i maggiori combustibili/materiali (carbon coke, legno, cartone e altri), considerando il loro potere calorifico. Sono stati poi creati tre diversi scenari, ipotizzando un quantitativo iniziale in discarica di 10.000, 50.000 e 150.000 t di rifiuti costituiti esclusivamente da PE/PP e andando a stimare il loro equivalente energetico ed economico.