L’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA) ha recentemente pubblicato uno studio che cerca di valutare l’efficacia e la qualità dei mercati delle materie prime seconde in Europa. Lo studio comprende l’alluminio, la carta e cartone, il legno, la plastica, il vetro, le fibre tessili, gli scarti di cibo e i materiali da costruzione e demolizione.
Stando a quanto spiegato nell’analisi proposta, solamente i mercati dell’alluminio, della carta e cartone e del vetro risultano essere sufficientemente autonomi e competitivi con i mercati delle rispettive materie vergini. Tutti gli altri mercati, compreso quindi anche quello della plastica, attualmente non risultano abbastanza solidi da garantire uno sbocco ai materiali riciclati. Per quanto riguarda la plastica nello specifico, vengono elencati le seguenti motivazioni come deterrenti alla creazione di un mercato ben funzionante della plastica riciclata: complessità delle materie trattate e la possibile contaminazione delle stesse, il prezzo non competitivo della plastica riciclata rispetto alle materie vergini, la difficile tracciabilità e la tendenza delle materie plastiche a degradarsi dopo alcuni cicli di riciclo, tendenza che quindi pone un limite a quanto si possa allungare il ciclo vita della plastica.
Per chiunque fosse interessato ad approfondire l’argomento, si può accedere allo studio in inglese dell’AEA premendo il pulsante qui sotto.