Secondo i dati di una ricerca condotta da Sea-Intelligence, con il Mar Rosso sottoposto ai continui attacchi con missili e droni attuati dagli houthi yemeniti, i transiti nel Canale di Suez si stanno spostando su altre rotte, sostanzialmente la circumnavigazione dell’Africa, comportando un allungamento delle distanze che devono percorrere le grandi navi portacontainer, con riflessi sui tempi e sui costi del trasporto marittimo, che impattano in modo diverso a seconda del porto di destinazione.
La ricerca di Sea-Intelligence ha valutato i tempi di transito tra sotto-regioni nel primo trimestre del 2024, confrontandoli con il secondo semestre del 2023: due dell’Asia (Nord e Sud-Est), tre del Nord Europa e tre del Mediterraneo (Est, Ovest e Centro), l’area più danneggiata dal mancato transito nel Canale di Suez. Prendendo in considerazione i collegamenti marittimi tra Sudest asiatico e Mediterraneo, a causa della crisi del Mar Rosso il tempo di transito minimo medio è aumentato tra il 61% ed il 63% verso i porti del Mediterraneo orientale e tra il 39% ed il 40% verso quelli del Mediterraneo centrale, dove si trovano anche gli scali italiani; allo stesso tempo risultano più contenuti gli incrementi dei tempi di trasporto tra Asia e Nord Europa, mediamente del 15% con punte del 25% per la rotta che collega il Sudest asiatico con i porti sul Mare del Nord, mentre il minimo del 10% si raggiunge nei collegamenti tra il Nord Asia e il Baltico.
Riporta la ricerca che “al momento c’è capacità sufficiente per deviare le navi intorno all’Africa, ma non abbastanza margine aggiuntivo per affrontare altre importanti interruzioni. Pertanto, la congestione portuale deve essere tenuta sotto controllo, altrimenti le tariffe spot potrebbero aumentare ulteriormente, e piuttosto rapidamente”.
Sea-Intelligence ha valutato anche altri impatti della crisi del Mar Rosso sul trasporto di container, analizzando le cancellazioni dei viaggi (blank sailing) rispetto alle partenze programmate: dai dati emerge che, lungo la rotta Asia-Nord Europa, la percentuale di capacità annullata è quasi raddoppiata da marzo ad aprile di quest’anno, passando dal -12% al -21%; per quanto riguarda la rotta Asia-Mediterraneo il trend mostra, invece, un andamento opposto, con la capacità annullata che passa dal -17% di marzo al -8% ad aprile. La situazione sulla rotta transpacifica è più stabile, poiché emerge una riduzione della capacità del -14% verso la costa ovest e del -11% verso la costa est del Nord America, sia a marzo che ad aprile 2024.
Gli analisti di Sea-Intelligence hanno commentato: “con praticamente nessuna nave inattiva e con le tariffe spot che aumentano bruscamente nelle ultime settimane, questo aumento delle blank sailing è guidato dalla crisi del Mar Rosso. La congestione portuale sta peggiorando nei principali hub sia in Asia che in Europa. E come è stato chiaramente visto durante la pandemia, la congestione portuale assorbe l’offerta e porta a potenziali carenze di capacità”.