Non piace a Plastalliance l’accento posto dal candidato al ballottaggio alla lotta contro l’utilizzo di prodotti monouso in plastica. Il tema della plastica e, in particolare, del monouso entra nelle presidenziali francesi. In vista del ballottaggio del prossimo 24 aprile, Emmanuel Macron, Presidente della Repubblica francese uscente e candidato per il prossimo mandato, sta cercando di intercettare i voti dell’elettorato indeciso, soprattutto giovani, puntando su temi ambientali e su un ulteriore giro di vite alle materie plastiche, con l’obiettivo di chiudere 50 grandi discariche su tutto il territorio nazionale.
Contenuti e tono della campagna non sono piaciuti a Plastalliance, associazione della filiera francese delle materie plastiche, che rileva come “la reindustrializzazione e un folle dogmatismo sulla plastica sono impossibili da tenere insieme”. Riferendosi al discorso tenuto il 16 aprile a Marsiglia dal presidente uscente, nella settimana di Pasqua, l’associazione rileva come “La resurrezione dell’ecologia punitiva e dogmatica mira alla soppressione di un’industria nazionale che è una delle eccellenze europee (al terzo posto) e addirittura mondiali (quinta a livello globale)”.
La messa al bando delle plastiche si profila – secondo Plastalliance – nonostante l’emergenza Covid abbia mostrato il carattere essenziale degli articoli in plastica monouso nei settori sanitario e alimentare, mentre sono in corso in Francia massicci investimenti (nell’ordine dei miliardi di euro) nell’economia circolare e nel riciclo di prodotti in plastica monouso, sia da parte di grandi gruppi francesi e stranieri, sia di PMI nazionali. Ricordando altresì che l’Unione Europea e ancor meno la Germania non hanno introdotto un divieto generalizzato sugli articoli monouso in plastica e che secondo le stesse ONG la produzione di plastica nel mondo è destinata a raddoppiare entro il 2040 nonostante la politica francese.
“Se l’obiettivo è scoraggiare gli industriali di un settore promettente e le prospettive di investimenti, con la perdita di migliaia di posti di lavoro e, alla fine, anche la delocalizzazione delle attività, non c’è dubbio che questa sarà una promessa della campagna che verrà mantenuta“, nota ironicamente Plastalliance. “L’unica pianificazione che emerge da tutto ciò è la futura dipendenza della Francia dalla plastica monouso straniera perché altri paesi, e in particolare quelli UE, continueranno ad esportare i loro prodotti in Francia, in applicazione del principio sulla libera circolazione delle merci. A meno che il candidato Presidente non voglia, al contempo, ripensare anche le fondamenta dell’Europa”.