Lo scorso 2 maggio 2024 Allianz Trade ha pubblicato una ricerca basata su un’indagine condotta a marzo in collaborazione con Format Research su 500 esportatori italiani: stando a quanto emerge dal rapporto, la crisi del Mar Rosso sta incidendo profondamente sulle dinamiche commerciali globali, influenzando non solo i percorsi marittimi ma anche la stabilità finanziaria delle imprese italiane.
Come è noto, il Canale di Suez ha subito una drastica riduzione del traffico navale, che è stato dirottato sulla più lunga rotta di Buona Speranza; tenendo conto che il Mar Rosso gestisce il 30% del traffico di container globale, dal Canale di Suez allo stretto di Bab-El-Mandeb il traffico navale è rispettivamente diminuito del 76% e del 48%, mentre la circumnavigazione dell’Africa ha registrato un incremento del 193%, in termini di volumi trasportati.
Francoise Huang, senior economist di Allianz Trade per l’Asia Pacifico, ha rilevato un aumento significativo dei costi di spedizione: “Le tariffe dei container sono salite drasticamente, raggiungendo un picco di 3.964 dollari per container da quaranta piedi a gennaio, con un aumento del 177% rispetto ai livelli di novembre 2023”.
L’impatto della crisi si riflette pesantemente sulle prestazioni finanziarie delle imprese: il fatturato di quelle colpite ha subito una riduzione del 14,2% rispetto al semestre precedente, con una media di diminuzione del 18% per azienda. Le prospettive non sono incoraggianti: il 10,6% delle aziende prevede ulteriori cali nel 2024; sul fronte degli investimenti, il 5,5% delle imprese ha dovuto tagliare o cancellare completamente i piani per il 2024 a causa della crisi.
Queste difficoltà non risparmiano i tempi di spedizione che, secondo il 59,2% delle aziende intervistate, subiranno aumenti significativi, così come i termini di pagamento ai fornitori, con ritardi stimati fino a quaranta giorni.
Luca Burrafato, responsabile per Allianz Trade dei Paesi Mediterranei, Medio Oriente e Africa, ha sottolineato l’importanza di una strategia proattiva: “In un periodo di crescente incertezza geopolitica, è essenziale per le imprese ottimizzare la gestione del capitale circolante e valorizzare la resilienza che ha contraddistinto l’economia italiana nei momenti di crisi”.