La Corte dei Conti dell’Unione Europea ha manifestato i suoi dubbi in un report recentemente pubblicato sulla capacità della stessa Unione Europea di raggiungere gli obiettivi al 2025 e al 2030 sul riciclo degli imballaggi in plastica.
In particolar modo, la preoccupazione della Corte è che gli Stati UE facciano eccessivamente ricorso all’esportazione dei rifiuti d’imballaggio in plastica verso paesi terzi: “le spedizioni a fini di riciclaggio al di fuori dell’UE costituiscono una percentuale compresa tra il 27 % e il 30 % del riciclaggio di rifiuti di imballaggio di plastica comunicato nel periodo 2012-2017” (fonte: Eurostat)
Nonostante il dato non sia aggiornato al 2023, ci comunica comunque che, non solamente a livello italiano ma anche in Europa, vi sia una carenza di impianti per gestire correttamente ed avviare a riciclo o recupero gli imballaggi in plastica e la soluzione di molte imprese e Stati è quindi quella di esportare il problema. Per invertire questa tendenza sono necessarie leggi europee e nazionali che stimolino il riciclo degli imballaggi, un piano concreto d’investimenti e maggior sostegno alle aziende, altrimenti il rischio è che questa situazione peggiori ulteriormente a discapito dell’economia circolare italiana ed europea.