“Il problema delle bioplastiche è questo: se non riciclate correttamente, è solo plastica, non è biodegradabile nell’ambiente”.
A dirlo è l’Europarlamentare e Presidente della Commissione Ambiente europea Pascal Canfin, in una recente intervista al quotidiano “Domani”, intervenendo sulle obiezioni sollevate dalla bozza di recepimento italiano della direttiva UE 2019/904 sulla riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente, entrata in vigore il 3 luglio scorso. La bozza italiana prevedrebbe l’esenzione delle bioplastiche per quanto concerne i prodotti monouso rientranti nelle misure restrittive del testo europeo (come stoviglie e cannucce), in mancanza di alternative riutilizzabili, e il computo dei volumi di plastica nei target di riduzione dei consumi di bicchieri e tazze di carta rivestite con coating polimerico.
Sulle bioplastiche Il Presidente della Commissione Ambiente Canfin è molto chiaro: “Dobbiamo essere certi che questa tecnologia non porti allo stesso impatto che vediamo oggi. È un rischio che la Commissione non vuole correre, dobbiamo ricordarci che quella plastica in mare si comporta ecologicamente come qualsiasi plastica. Anche se va contro l’Italia, la posizione dell’Europa rimane questa”.
E prosegue: “Nel medio termine, il rischio che corriamo senza un miglioramento di raccolta e riciclo è troppo alto. Il bilancio tra i pro e i contro spinge l’Europa a trattare le bioplastiche come le altre plastiche. Non possiamo dare un assegno in bianco alle tecnologie italiane, rinunceremmo a tutti gli obiettivi di riduzione d’impatto.”