La Commissione europea chiede all’industria di utilizzare più plastica riciclata nei propri prodotti, ma il collo di bottiglia sembra essere la scarsa disponibilità di rifiuti di qualità da rigenerare. É quanto sostiene Plastics Recyclers Europe (PRE).
”I bassi volumi disponibili di rifiuti di plastica differenziati stanno incidendo negativamente sulle operazioni dei riciclatori in tutta Europa, situazione che potrebbe rallentare la transizione verso una piena circolarità della plastica”, afferma Emans. L’industria del riciclo ha investito nel 2020 circa 1,5 miliardi di euro creando capacità aggiuntiva per 1,1 milioni di tonnellate annue, portando così gli investimenti dal 2017 al 2020 a un totale di 4,9 miliardi di euro. “Tuttavia – sottolinea il presidente di PRE – senza input sicuri e di alta qualità, gli sforzi dell’industria per raggiungere i nuovi obiettivi di riciclo potrebbero essere vanificati. Una solida infrastruttura di racco
Secondo l’associazione, solo 9 milioni di tonnellate di rifiuti plastici vengono raccolti e selezionati
PRE chiede quindi agli organismi comunitari competenti una rendicontazione trasparente sulla produzione, raccolta e selezione dei rifiuti, in modo che le quantità perse – circa 21 milioni di tonnellate avviate a discarica o incenerimento – possano essere identificate e riciclate.