La recente ricerca commissionata da Agriculture and Agri-Food Canada (AAFC) e Environment and Climate Change Canada (ECCC) mette in luce il ruolo indispensabile che questi imballaggi svolgono nelle catene di approvvigionamento, evidenziando i numerosi benefici che offrono.
Uno degli aspetti più importanti degli imballaggi in plastica è la loro capacità di proteggere i prodotti freschi, garantendo la loro conservazione e prevenendo la contaminazione microbica durante il trasporto e lo stoccaggio. La ricerca mostra chiaramente che quanto più un prodotto è deperibile, tanto più essenziale diventa la protezione fornita dall’imballaggio in plastica. Frutta e verdura devono spesso percorrere grandi distanze prima di arrivare sugli scaffali dei supermercati canadesi e, in questo contesto, la plastica si rivela essere il materiale più efficace per garantire la freschezza degli alimenti, riducendo gli sprechi e migliorando la sicurezza alimentare. Gli studi indicano inoltre che, per prodotti più resistenti, il valore aggiunto dell’imballaggio in plastica risiede soprattutto in queste funzioni, che migliorano l’esperienza d’acquisto e l’efficienza dei negozi.
Attraverso codici a barre, etichette informative e codici PLU, la plastica facilita la gestione delle scorte, la tracciabilità dei prodotti e la trasmissione di informazioni essenziali ai consumatori, come le modalità di conservazione. Questi aspetti sono fondamentali per migliorare l’efficienza dell’intera catena di approvvigionamento, offrendo benefici sia ai consumatori che ai dettaglianti.
La CPMA (Canadian Produce Marketing Association) ha sottolineato che, mentre si lavora per ridurre i rifiuti di imballaggio, è cruciale non compromettere altri risultati importanti, come la prevenzione degli sprechi alimentari e la sicurezza dei prodotti freschi. Infatti, gli studi dimostrano che la plastica è spesso l’unico materiale in grado di fornire la protezione necessaria per evitare che gli alimenti vadano sprecati lungo la catena del valore.
È fondamentale che misure di riduzione nell’utilizzo della plastica tengano conto delle complessità delle catene di approvvigionamento e delle esigenze di protezione dei diversi prodotti. Scenari di riduzione come quelli ipotizzati dal governo canadese, in cui solo il 25-36% dei prodotti freschi potrebbe essere venduto confezionato in plastica, risultano realizzabili solo se supportati da tempistiche realistiche e da innovazioni nel settore dell’imballaggio. A ciò si aggiunge la preferenza dei consumatori che tendono ad acquistare i prodotti freschi confezionati in plastica.