Dopo che il Parlamento europeo si era espresso nel marzo 2024, lo scorso 17/06/2024 anche il Consiglio Ue ha confermato l’impianto generale della proposta di direttiva che, inserendosi nell’ambito dei provvedimenti europei di contrasto al greenwashing, intende regolamentare le dichiarazioni ambientali esplicite delle imprese. In particolare, si prevede che queste ultime siano sottoposte a una verifica da parte di soggetti terzi prima del loro utilizzo nell’ambito delle comunicazioni commerciali.
Tra le proposte di modifica del Consiglio si annoverano:
l’introduzione di una procedura semplificata per esentare determinate asserzioni ambientali dall’obbligo di verifica preventiva, così da ridurre gli oneri amministrativi e finanziari a carico dei professionisti;
l’applicazione degli obblighi di attestazione e verifica delle dichiarazioni anche per le microimprese (che erano invece escluse nel testo originario della Commissione, approvato anche dal Parlamento).
Tra gli ulteriori elementi di novità, vi è anche la possibilità per gli Stati di prevedere nuovi sistemi di etichettatura ambientale, ed esentare quelli istituti da Autorità pubbliche dalla verifica ex ante, e l’introduzione di ulteriori prescrizioni per le asserzioni relative al clima.
La posizione adottata dal Consiglio costituisce infine la base per i negoziati con il Parlamento europeo che presumibilmente inizieranno con l’avvio del nuovo ciclo legislativo.