Lo scorso 26 novembre 2024 è stato presentato a Roma il rapporto annuale “L’Italia che Ricicla”, redatto da Unicircular-Assoambiente.
Dai dati presentati emerge che il valore aggiunto del settore italiano del riciclo si attesta al 2,5% del PIL, un livello più alto della media europea, che trova conferma anche sul fronte dell’occupazione, con quasi 613mila lavoratori a tempo indeterminato, pari al 2,4% del totale a livello nazionale. Un altro importante dato riguarda il tasso circolarità dei materiali in Italia, pari nel 2022 al 18,7%, più alto di quello di Germania e Spagna, ma inferiore a quello della Francia.
Un dato negativo risulta quello relativo al tasso di utilizzo dei materiali nei processi produttivi: a partire dal 2020, in concomitanza con la pandemia, questo tasso ha iniziato una fase di contrazione.
Infine, rispetto al 2022, l’anno scorso il commercio intra-UE è diminuito per i minerali (-9%), per la carta (-8%) e per la plastica (-8%); guardando, invece, alle esportazioni extra-UE, si osserva un aumento del +8%, con punte più alte per carta (+42%) e plastica (+15%). In questo scenario, non è favorevole l’andamento altalenante dei prezzi delle MPS, con un calo delle quotazioni per quasi tutte le frazioni rispetto al 2022.