E’ stata presentata in occasione della fiera bolognese Marca, manifestazione italiana dedicata alla marca commerciale, una ricerca svolta dall’Istituto Nielsen con la finalità di valutare gli effetti sul consumo di prodotti ortofrutticoli portati dall’introduzione, un anno fa, dei sacchetti biodegradabili e compostabili a pagamento per il confezionamento di frutta e verdura sfusa.
Secondo l’indagine, nel 2018 non si è verificato il crollo dei consumi dei prodotti sfusi, ipotizzato in un primo momento dopo l’applicazione della legge: quello che i dati evidenziano è un modesto calo delle vendite di frutta e verdura sfusa, pari a 5,5%, a favore di quella confezionata (+13% per la frutta e +5% per la verdura). La preferenza verso frutta e verdura confezionate è indicata dal fatto che questa scelta viene ritenuta più comoda e pratica rispetto al prodotto sfuso.
Stando ai dati raccolti dagli intervistati, emerge che gli italiani sono a conoscenza della normativa (97% degli intervistati) e del fatto che essa preveda il pagamento dei sacchetti per frutta e verdura (il 99% degli intervistati). Lo studio evidenzia inoltre che il 65% del campione intervistato preferirebbe che i sacchetti fossero di una plastica biodegradabile più robusta di quella attuale, e che ne venisse diversificato il formato a seconda del tipo di prodotto e della quantità da acquistare (64%).
Punto sui sacchetti per l’ortofrutta ad un anno dalla legge
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