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Cosa devono fare le aziende nel 2025 per raggiungere gli obiettivi contenuti nel Circular Economy Act.

Posted on 6 mesi fa

In un interessante articolo dal titolo “Tre regolamenti sull’economia circolare che le aziende non possono ignorare nel 2025″ (“Three circular economy regulations business cant’ignore in 2025″) pubblicato nella news letter di Circular economy scritto da Luba Glazunova e Megan Murdyie specialisti della comunicazione in materia di economia circolare, vengono chiaramente indicati tre regolamenti sull’economia circolare destinati a ridefinire il panorama delle imprese nel 2025.

Primo fra tutti l’Atto sull’economia circolare dell’UE che mirerà a promuovere il riciclaggio, ridurre gli sprechi e migliorare l’efficienza delle risorse. L’atto opererà per armonizzare e razionalizzare le politiche in materia di economia circolare tra gli Stati membri, consentendo alle innovazioni circolari di varcare i confini dei loro paesi d’origine. Sebbene i dettagli specifici sul Circular Economy Act rimangano scarsi, nel 2025 saranno probabilmente note ulteriori informazioni. Man mano che la nuova legislazione prende forma, questo segna un momento cruciale per le imprese: le aziende che si adattano ora rimarranno al passo con la curva, conformi alle normative future, guadagnando un vantaggio competitivo.

Nel 2025, anche il Regolamento sulla progettazione ecocompatibile dei prodotti sostenibili (ESPR) sarà al centro della scena come iniziativa chiave nell’agenda dell’UE per la sostenibilità. Questa ambiziosa regolamentazione mira a stabilire standard per le prestazioni ambientali dei prodotti durante l’intero ciclo di vita, dalla progettazione allo smaltimento. Formalmente adottato nel 2024, l’ESPR riceverà il suo primo importante aggiornamento nel 2025 con l’introduzione del primo piano di lavoro. Questo piano fornirà un elenco di prodotti soggetti alle specifiche di progettazione ecocompatibile e tra questi probabilmente sanno inclusi metalli, tessuti, mobili, pneumatici, detergenti, vernici, pannelli solari, smartphone e altri dispositivi elettronici.

Altra iniziativa fondamentale nel 2025 è costituita dalla Direttiva sulla rendicontazione della sostenibilità aziendale (CSRD). Questa direttiva impone alle aziende di identificare i rischi e le opportunità legati all’economia circolare, sviluppare strategie, stabilire metriche di prestazioni e implementare sistemi di raccolta dati per monitorare le prestazioni. Quest’anno, circa 11.000 grandi aziende riferiranno per la prima volta sulla loro “circular economy performance”, sulla base dei dati raccolti nel 2024. Inoltre, il requisito di segnalazione della CSRD sarà ampliato per includere altre grandi aziende che rispettano specifici criteri che dovranno iniziare a raccogliere dati per la segnalazione l’anno successivo

Oltre a questi importanti sforzi legislativi, il 2025 vedrà una vasta gamma di iniziative di economia circolare e sostenibilità più piccole ma altrettanto importanti nei programmi dei responsabili politici europei. Queste iniziative sono impostate per affrontare questioni critiche come il greenwashing, i rifiuti di imballaggio e l’efficienza delle risorse.

Ecco altre tre iniziative da tenere d’occhio nel 2025:

Direttiva UE sui crediti verdi: la presente direttiva mira a prevenire il greenwashing e a garantire indicazioni ambientali accurate sui prodotti.

Revisione della legislazione dell’UE sugli imballaggi e gli sprechi di imballaggio: le norme riviste garantiranno che tutti gli imballaggi sul mercato dell’UE siano riutilizzabili o riciclabili in modo economicamente sostenibile entro il 2030.

Obiettivi di riduzione dei rifiuti: una revisione mirata della direttiva quadro sui rifiuti si concentrerà sulla riduzione dei rifiuti in settori chiave, compresi gli alimenti e i tessili.

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