L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha sanzionato con una multa di circa 32 milioni di euro Novamont e, in solido, Eni che la controlla, per abuso di posizione dominante nel mercato delle bioplastiche per sacchetti e shopper. Tra il 2018 e il 2023, Novamont avrebbe ostacolato la concorrenza tramite accordi esclusivi con trasformatori e grande distribuzione organizzata (GDO), vincolando l’uso del loro Mater-Bi e creando un monopolio che ha distorto il mercato e l’ambiente. Questa decisione arriva in un momento cruciale per il futuro degli imballaggi e del riciclo in Europa. I mercati delle alternative alla plastica vergine — plastica riciclata, carta, vetro — stanno crescendo in qualità e innovazione, grazie anche all’impegno dei consorzi che investono in ricerca e comunicazione. Il raggiungimento degli obiettivi europei per il 2030, che prevedono almeno il 65% di imballaggi riciclati e una forte riduzione della plastica tradizionale, dipende da un sistema competitivo e aperto. In questo contesto, la filiera delle materie prime seconde (MPS) si trova di fronte a un’opportunità cruciale: riuscirà a cavalcare l’onda della crescente domanda di materiali riciclati e a consolidarsi come pilastro fondamentale dell’economia circolare? Questa sfida rappresenta un’occasione da non perdere per rafforzare competitività, innovazione e sostenibilità. Investire nella qualità, nell’efficienza e nella trasparenza della filiera MPS significa non solo rispettare gli ambiziosi obiettivi europei, ma anche creare un mercato più equo e aperto, capace di contrastare monopoli e pratiche anticoncorrenziali. I consumatori, inoltre, devono essere più consapevoli dell’impatto di queste dinamiche sulle scelte d’acquisto e sull’efficacia del riciclo: la trasparenza e l’informazione sono oggi elementi chiave per far decollare un’economia circolare inclusiva e partecipata. Ostacolare l’accesso delle materie prime alternative, come ha fatto Novamont secondo l’AGCM, significa rallentare l’intero sistema, frenando competitività, innovazione e transizione ecologica. Nel breve periodo a guadagnarne è una ristretta élite industriale; nel lungo termine a perdere sono l’ambiente, il mercato e l’interesse collettivo di arrivare preparati al 2030 con un sistema di riciclo efficiente, equo e sostenibile.
Novamont: maxi-multa da 32 milioni di Euro per aver ostacolato la concorrenza su sacchetti bio e filiera della plastica riciclata
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