Una crescita senza precedenti ha investito il mercato dei noli container nel mese di giugno 2025. Non si tratta di un semplice rimbalzo, ma di un vero e proprio exploit, alimentato da molteplici fattori. Tra questi spicca in particolare la recente “pace dei dazi”, che ha riacceso in modo sorprendente un mercato che, fino a poco tempo fa, sembrava destinato a una prolungata stagnazione.
Il principale indicatore del settore, l’indice Drewry, ha registrato nella prima settimana di giugno un aumento settimanale superiore al 40% su tutte le principali rotte. Un dato eccezionale, anche se non isolato: la tratta Shanghai–Los Angeles ha subito un’impennata del 57% in soli sette giorni. Di riflesso, la rotta Shanghai–New York ha visto un aumento del 37%, portando il nolo medio per FEU a quota 7.164 dollari.
Al contrario, i noli per la tratta inversa – da Los Angeles a Shanghai – sono rimasti stabili, attestandosi poco sopra i 700 dollari. Questo squilibrio conferma ancora una volta il ruolo chiave delle politiche commerciali statunitensi, in particolare sui dazi, nel determinare le dinamiche dei costi di trasporto marittimo.
Anche i collegamenti tra Asia ed Europa hanno registrato aumenti significativi, seppur con toni più contenuti. Le rotte Shanghai–Genova e Shanghai–Rotterdam hanno fatto segnare incrementi compresi tra il 32% e il 38%, consolidando una tendenza al rialzo anche nel mercato europeo, seppur meno accentuata rispetto al fronte transpacifico.
Diversa la situazione sulle rotte atlantiche, dove i noli sono rimasti sostanzialmente stabili, con variazioni marginali rispetto ai valori precedenti. Ciò suggerisce che la crescita osservata sia trainata principalmente dagli scambi con l’Asia e dalle politiche economiche americane.
L’unica certezza, al momento, è l’elevata volatilità del mercato, accentuata dai repentini cambi di direzione nella politica commerciale degli Stati Uniti. In questo scenario, non sarebbe irragionevole ipotizzare una possibile correzione al ribasso nel medio-lungo periodo, soprattutto qualora dovessero mutare le condizioni geopolitiche o intervenire nuove misure protezionistiche.