L’Italia é tra i firmatari di un documento che sollecita la Commissione Ue a sostenere la creazione di «interconnessioni energetiche» tra Stati membri.
Dodici Paesi membri dell’Unione europea hanno chiesto alla Commissione Ue di sostenere la creazione di «interconnessioni energetiche», in particolari elettriche, per far fronte all’instabilità dei mercati e abbassare i prezzi dell’energia. La tesi è che la cooperazione tra Stati è fondamentale per raggiungere questi obiettivi, ma anche per facilitare la transizione, alleviare la cogestione della rete e accelerare la decarbonizzazione. Il documento è stato firmato dall’Italia insieme a Portogallo, Spagna, Austria, Cipro, Danimarca, Germania, Grecia, Irlanda, Lussemburgo, Malta e Paesi Bassi e nel testo si ricorda anche la realizzazione degli obiettivi di interconnessione elettrica dell’Ue per il 2030.
Secondo l’agenzia di stampa portoghese Lusa i prossimi anni saranno cruciali per ridurre i prezzi dell’energia per la nostra industria e i nostri cittadini. La forte dipendenza dai combustibili fossili, unita alla guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina e al fatto che la Russia ha armato il suo approvvigionamento energetico, si è rivelata un mix pericoloso. I Paesi firmatari chiedono dunque un’azione dell’Ue unitaria e un adeguato finanziamento per le energie rinnovabili con finanziamenti pubblici ma anche incentivando finanziamenti privati in questo settore.
Allo stesso tempo l’estone Simson ha ribadito e messo in guardia contro il rischio di tornare indietro sull’agenda di REPowerEU per l’aumento dei volumi di gas russo arrivati nell’Ue negli ultimi mesi. Visto che dal 2022 le importazioni sono state ridotte secondo Simson, non si dovrebbe abbandonare questa tendenza, in quanto trattare con la Russia non é solo una questione legata al prezzo del gas, ma anche nelle vite perse in Ucraina.